LA LITURGIA DEL GIORNO
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La Liturgia di Sabato 23 Gennaio 2021
Sabato della II settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d’ingresso
A te si prostri tutta la terra, o Dio.
A te canti inni, canti al tuo nome, o Altissimo. (Cf. Sal 65,4)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
che governi il cielo e la terra,
ascolta con bontà le preghiere del tuo popolo
e dona ai nostri giorni la tua pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Eb 9,2-3.11-14)
Cristo entrò una volta per sempre nel santuario in virtù del proprio sangue.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, fu costruita una tenda, la prima, nella quale vi erano il candelabro, la tavola e i pani dell’offerta; essa veniva chiamata il Santo. Dietro il secondo velo, poi, c’era la tenda chiamata Santo dei Santi.
Cristo, invece, è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna.
Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca, sparsa su quelli che sono contaminati, li santificano purificandoli nella carne, quanto più il sangue di Cristo – il quale, mosso dallo Spirito eterno, offrì se stesso senza macchia a Dio – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente?

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 46)
Rit: Ascende Dio tra le acclamazioni.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

Canto al Vangelo (At 16,14b)
Alleluia, alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e accoglieremo le parole del Figlio tuo.
Alleluia.

VANGELO (Mc 3,20-21)
I suoi dicevano: «E’ fuori di sé».

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Cristo, il santo dei santi, ha operato tra l’incomprensione e le opposizioni. Chiediamo con fiducia al Padre di non lasciarci intimorire dalle opposizioni e dalle difficoltà, ma di testimoniare con coraggio la nostra fede, dicendo:
Donaci, o Padre, la forza del tuo Spirito.

Sostieni la Chiesa nel suo compito profetico di richiamare gli uomini al vero Dio e di abbandonare i falsi valori del mondo. Noi ti invochiamo:
Concedi al Papa e ai vescovi la luce per riconoscere le necessità del nostro tempo, e dona loro una grande sollecitudine verso i poveri. Noi ti invochiamo:
Aiuta i perseguitati e i prigionieri politici, incarcerati per la ricerca di verità e libertà, perché si sentano confortati da Cristo crocifisso. Noi ti invochiamo:
Guida le famiglie del nostro paese verso rapporti di vero amore, che rafforzi la libertà interiore dei loro componenti. Noi ti invochiamo:
Donaci la capacità di correggerci l’un l’altro fraternamente, senza cedere alla critica maligna e alla condanna del prossimo. Noi ti invochiamo:
Per le famiglie colpite da disgrazie e da lutti.
Perché siamo consapevoli dell’immenso valore della Messa.

O Padre nostro e nostro Signore, ti presentiamo con piena confidenza le necessità di tutti gli uomini e il nostro sforzo di costruire una società più umana: vieni a salvarci con la tua grazia onnipotente perché ci accostiamo al tuo Cristo, perfetto sacrificio per i secoli eterni. Amen.

Preghiera sulle offerte
Concedi a noi tuoi fedeli, o Padre,
di partecipare con viva fede ai santi misteri,
poiché ogni volta che celebriamo questo memoriale
del sacrificio del tuo Figlio,
si compie l’opera della nostra redenzione.
Per Cristo nostro Signore.

Antifona di comunione
Davanti a me tu prepari una mensa;
il mio calice trabocca. (Sal 22,5)

Oppure:
Abbiamo conosciuto e creduto
l’amore che Dio ha in noi. (1Gv 4,16)

Preghiera dopo la comunione
Infondi in noi, o Padre, lo Spirito del tuo amore,
perché saziati dall’unico pane del cielo,
nell’unica fede siamo resi un solo corpo.
Per Cristo nostro Signore.

Commento
La dedizione di Gesù al suo ministero era impressionante, e lo vediamo nel Vangelo di oggi. La gente accorreva, lo assaliva, gli portava i malati, lo voleva ascoltare… “Era al punto dice l’evangelista che né lui né i suoi discepoli potevano neppure prendere cibo; non potevano, letteralmente, “mangiare pane”.
Una situazione anormale, non ragionevole. Perciò la sua famiglia se ne inquietava: c’era gente che diceva:
“E fuori di sé”. Effettivamente Gesù, in un certo senso, era “fuori di sé”, perché non si preoccupava affatto dei propri comodi, dei propri interessi, della propria fama e nemmeno della propria salute. Era “fuori di sé” perché non cercava di realizzare la propria volontà, ma la volontà del Padre, una volontà piena di amore, che richiedeva proprio questa dedizione straordinaria. Gesù era “fuori di sé” perché usciva continuamente da sé per seguire i suggerimenti dello Spirito Santo, il quale lo spingeva al dono di se stesso.
E così si preparava al dono completo di cui parla la prima lettura, la lettera agli Ebrei, che dice che Cristo “con uno Spirito eterno offri se stesso senza macchia a Dio”. Cristo fece l’oblazione perfetta di se stesso, una oblazione ben diversa dalle immolazioni del culto antico, riferite prima. Gesù non “entrò nel santuario con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue”. Offrire cose esterne è relativamente facile; offrire se stesso è più difficile. Gesù ci ha mostrato questa via: non offerte esterne, ma offerte personali. Offrire se stesso, mettere se stesso a disposizione dell’amore di Dio, per il servizio dei fratelli e delle sorelle, fino a mettere in pericolo la propria vita, quando è il caso.
Gesù è stato capace di fare questa offerta personale perfetta perché era senza macchia, immacolato, perfettamente integro. E d’altra parte è stato capace di offrire se stesso perché aveva la generosità ispirata dallo Spirito Santo: “Con Spirito eterno offrì se stesso”, dice la lettera agli Ebrei. Un’oblazione che ha trasformato il suo sangue versato in sangue di alleanza, in sangue che purifica e santifica. ~ sangue di Cristo, grazie a questa oblazione, “purificherà la nostra coscienza dalle opere morte” e ci metterà in grado di “servire il Dio vivente”.
Si può dire che allora più che mai Gesù era “fuori di sé”. San Paolo ci parla della “follia della croce”, una follia di amore, una follia feconda.
Quante volte, a chi vuole seguire Cristo sul serio, i parenti, gli amici, i conoscenti dicono: “Non sei ragionevole… sei fuori dite!”. Pensiamo al caso di san Francesco di Assisi e al suo conflitto con il proprio padre. Francesco era “fuori di sé”, faceva cose irragionevoli dal punto di vista umano, perché seguiva Cristo sul serio. La follia di Dio dice san Paolo è più sapiente della sapienza ragionevole degli uomini, perché è una follia che viene dall’amore e che quindi salva.
Chiediamo la grazia di uscire da noi stessi generosamente, nella docilità allo Spirito Santo, giorno per giorno; così potremo contribuire al progresso dell’amore nel mondo. Il vero culto cristiano consiste precisamente in questo mettersi a disposizione dell’amore divino, per essere messi al servizio dei fratelli e delle sorelle; uscire da se stessi per entrare nel regno dell’amore. Così sia.
(> vedi tutte le altre omelie di oggi)


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